a circa 8 km da Nettuno
Tor caldara
parco naturalistico

La riserva naturale regionale Tor Caldara è un’area naturale protetta situata nel comune di Anzio e istituita nel 1988 con provvedimento legislativo, della Regione Lazio, risulta essere una testimonianza ormai rara delle antiche foreste litoranee che occupavano l’intero settore costiero del Lazio meridionale.In passato il paesaggio della costa laziale era caratterizzato da foreste di pianura e di collina estese e fitte, che in direzione della costa si trasfromavano in macchia mediterranea e in duna costiera. La ricchezza di ambienti concentrati in un fazzoletto di territorio fa da contraltare ad una lunga storia, sia geologica, sia umana che ha visto protagonista questo luogo.E’ situata sulla costa tirrenica tra gli abitati del Lido di Lavinio e la via Ardeatina, al Km. 34,400 della via litoranea Anzio-Ostia. Si estende su una superficie di 44 ettari circa, di macchia mediterranea. Dista circa 8Km dal centro di Nettuno.

Il nome prende origine dalla torre di avvistamento che predomina sul promontorio, detta La Torre delle Caldane, eretta nel medioevo a difesa delle incursioni saracene. Nel 1813 l’edificio fu gravemente danneggiato durante lo sbarco di truppe inglesi. Ultimato il restauro, è ora in attuazione un progetto di scavo per riportare alla luce la villa romana su cui è sorta Tor Caldara.

BIODIVERSITA’

Un territorio ricco in termini di biodiversità floristica e faunistica proprio per la presenza di habitat differenti. Lagune, paludi, promontori e spiagge si succedevano senza soluzione di continuità a formare le selve medio-tirreniche al cui interno si ritrovavano le grandi estensioni delle foreste di Terracina e di Nettuno ancora presenti, nella loro interezza, fino alla fine del XVII secolo. Il territorio è caratterizzato da numerose piccole sorgenti sulfuree, un residuo termale di un’attività vulcanica molto più intensa legata al distretto vulcanico dei Colli Albani (Vulcano Laziale), che qui ne rappresenta l’estrema propaggine a mare. A volte le sorgive formano dei piccoli specchi d’acqua dai quali è possibile osservare il gorgoglio delle esalazioni sulfuree che permeano l’aria con il caratteristico odore di “uova marce”.

Tor Caldara fu frequentata sin dall’antichità, come provano reperti archeologici ritrovati in loco: la zona piu’ alta, doveva costituire un ottimo osservatorio per la caccia alla selvaggina numerosa nelle antiche pianure costiere e i boschi circostanti. Sono stati trovati reperti dell’età del bronzo mentre al periodo romano risalgono le strutture di una villa marittima costruita sul promontorio.